Albania

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Io non me intendo per nulla di cannoni, ma dicono che buona parte di questi fossero cannoni italiani.. ricevuti come preda di guerra dall'Austria Ungheria dopo la prima guerra forse gli esperti di armi li sanno riconoscere

più avanti un carro armato piccolo, costruito dalla FIAT, dicono che siano piuttosto rari ( se volete, vado a cercare i dati precisi)


più in alto sulla spianata, un altro piccolo mistero:


un aereo americano, caduto nel 1957, e che il regime sosteneva fosse stato una aereo-spia abbattuto.
I cannoni nel pozzo dovrebbero essere ex cannoni navali
C'è pure una tomba di un santone di una particolare setta sufi persiana trapiantata in Albania, a cui appartenva anche.. Aliì Pashà..

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C'e anche un museo delle armi, che ovviamente si ferma alla lotta partigiana, non sono permesse le foto, ma di straforo.. la classica statua del realismo socialista, in cui la Rivoluzione ( o chi per lei) caccia un prete ed un capitalista ( ebreo?) piccoli piccoli

Un'osservazione. in molte delle statue socialiste la lotta è rappresentata da una figura femminile
e poi il corridoio delle prigioni, in fondo ci dovrebbero essere quelle di rigore e le sale di tortura..

alle pareti, scritte - in albanese- dei tempi di re Zog e riportate negli anni 70, in stile sovietico. Sono state usate fino al 1968 .

Ci spostiamo alla Casa della famiglia Zekate, che ha ricostruito una casa tradizionale e la fanno visitare, e permettono pure le foto. Molto simili alle dimore della Grecia settentrionale, dice la mia amica che ha dedicato un libro al riguardo.

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La parte bassa ospita magazzini, stanze di lavoro, poi salendo si raggiungono sempre più stanze da soggiorno, in generale coi divani ai bordi, il camino.. e un gabinetto "alla turca" a fianco




la più lussuosa, quella "di rappresentanza"


Sul fondo, gli armadi a muro di legno contenevano i materassi per trasformarle in stanze da letto, e sulle balaustre stavano le donne se avevano da ritirarsi

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Le decorazioni floreali

sono del tipo ottomano "a tulipani" ed hanno anche significato augurale.

C'è pure, secondo me, anche meno "vissuto", il Museo etnografico, è ospitato nella casa natale di Enver Hoxha , ma in realtà l'hanno ricostruita dopo che era andata a fuoco. Solo un'immagine dei bei costumi tradizionali e degli oggetti lavorati in legno


C'è un abito da sposa che dicono sia servito a 5 o 7 generazioni di spose, come da noi era tradizione sposarsi col velo della mamma e della nonna

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Altra valle, altro attraversamento di colline e fiumi

questo è il ponte ( ruderi) sul fiume Vjosa fatto costruire da.. Alì Pashà di Tepelena!



e arriviamo di sera a Berat la città dalle mille finestre, anch'essa patrimonio dell'umanità Unesco

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Una passeggiatina serale mi porta a vedere in centro moschee e chiese una di fronte all'altra ( non ci sono fanatismi religiosi, sembra proprio), un'icona moderna della madonna Hodigitria ( che mostra la strada) nella moderna neocostruita cattedrale ortodossa di san Demetrio- il custode era felice che le visitassi e fotografassi


una bella antica moschea, la moschea di piombo per il materiale dei tetti ( non visitata)

e questa sporgenza di questa casa, nella zona antica , mi ha fatto pensare alla nostra, in via della Bora!

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Il giorno dopo, visita alla Moschea reale, che avevo già visitato alla sera prima per conto mio, un attimo prima dell'ora della preghiera serale
E' una bella moschea, nel cuore del piccolo centro musulmano -loro lo chiamano medievale, ma gli edifici sono dal 500 al 700, della città, ancora con le galline in giro ed un piccolo cimitero musulmano davanti

l'interno di giorno

una dele cupolette di sera

con una bella galleria di legno per le donne

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Di fronte il Tekke (santuario?) Helveti, costruito nel 700 e rifatto nell'800, con un bellissimo soffitto dipinto di verde e d'oro

( lo hanno aperto per noi, perchè non sempre sono aperti- questo vale per diversi edifici di questo viaggio, non visibili ai turisti singoli)

le belle finestre a vetrate colorate


una terza moschea, "degli scapoli"- una confraternita di artigiani scapoli

con pareti a decori floreali del 1827

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Un dettaglio delle pitture, con paesaggi


Uno dei rioni di Berat, per inciso si chiama Gorica- adesso lascio agli etimologisti di divertirsi..


Il ponte ottomano ricostruito ( da lontano)

Per inciso, il posto è Berat. Ma non è il Ponte di Perati della triste canzone degli alpini: quello è proprio al confine fra Albania e Grecia ed è ormai quasi distrutto
http://www.antiwarsongs.org/canzone.php ... t#agg12136
a scanso di equivoci riporto questo commento dal sito:

"Imparate la geografia, somari: Perati è il nome italiano del villaggio di Perat (con la P!) nei pressi del confine con la Grecia, per la difesa del cui ponte la Julia si dissanguò nell'autunno del 1940, mentre Berat (italiano Berati) è una bellissima città posta a Nord di Argirocastro e, a diferenza di questa, non fu toccata dagli eventi bellici del 1940/41."

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Ancora qualche dettaglio: la moschea di Berat all'alba


sula medesima moschea, un bassorilievo: altro che "Sole delle Alpi!" lo diciamo ai leghisti?


Anche a Berat, nessuno si ferma per il monumento con la stella rossa

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Sempre in tema, davanti alla Cittadella un altro monumento, con il battaglione albanese Antonio Gramsci

Sotto la Cittadella, una chiesa ortodossa che non abbiamo visitato


Saliamo col pullman alla Cittadella, qua vi sono anche abitazioni e gente che ci vive, oltre a chiesette e ruderi di due moschee
Uno dei portali d'ingresso

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Una signora lavora la lana e vende scarpette di lana, come quelle che faceva mia nonna

Una chiesa , con una bellissima iconostasi che è proibito fotografare, è dedicata alla Dormizione della Vergine ed ospita pure un museo di icone albanesi, fra cui quelle di Onufri, pittore del XVI secolo, Ne troveremo anche la Museo di Tirana
l'esterni della chiesa

un affresco all'esterno- la morte della Vergine

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Delle altre chiesette, qualche immagine senza flash io l'ho presa..
santa Barbara

san Giovanni Battista, con le ali e la testa nel piatto

Cristo in gloria in una mandorla sorretta da angeli

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come si presentano gli interni

i tetti mi sa che son rifatti, dalle cupole originali, ma c'è quasi sempre, sotto la cupola principale, un corrispondente disco sul pavimento, sembra che vogliano rappresentare il cielo e la terra

Ancora una chiesetta, dedicata alla Trinità (le precedenti erano alla Madonna delle Blacherne e a san Nicola)

tipicamente greco bizantino l'uso delle decorazioni in mattoni

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Caldo e cardi, ed un a farfallina che si è lasciata avvicinare

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Arriviamo a Tirana
l'urbanistica risale al periodo "coloniale" italiano, almeno per le strade principale e l'impianto delle piazze
Dal nostro albergo, dalla mia stanza al 7 piano, Piazza Skanderbeg, tutta in lavoro. ne hanno r imosso lastatua di Hoxha.
A sinistra, un edificio "centro culturale", teatro, che ospita pure l'ambasciata italiana ed un'ottima libreria ( ne avessimo così a Trieste, ma pur essendo Albania,capitale è capitale), poi la moschea, due palazzi amministrativi di epoca italiana.. parallelo al nostro albergo, il Museo

Nuovi edifici

Dal pullman, non ci siamo nemmeno andati, questa è "la piramide " autocelebrativa di Hoxha ( sembra fatta dal genero- lo ritroveremo anche a Kruja)

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Sul terrazzo della prima colazione all'albergo, questo simpatico passerotto non aveva paura della mia macchina fotografica

Skanderbeg sulla piazza

( si tratta, per chi non lo ricordasse, del loro eroe che nel Quattrocento lottò per un secolo contro i Turchi, e soprattutto riuscì a coordinare i vari signorotti albanesi)
questi sono resti di un edificio ottomano irriconoscibile

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Ristorantini ( questo ancora ottocentesco) e caffè non mancano

e dietro un edificio, sorpresa!
per il tour della nostalgia comunista, le statue dei Padri Fondatori: Lenin, Stalin, il Partigiano eroico..

questa signora

non è semplicemente La Partigiana, ma è proprio Shote Galica
http://en.wikipedia.org/wiki/Shote_Galica

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L'edificio del Museo è in restauro, per cui non si può ammirare l'affresco di stile celebrativo sulla facciata

La grande moschea di Tirana è stata distrutta durante le II guerra, rimane un gioiellino in Piazza Skanderbeg, la Moschea di Ethem Bey ( la sola dove ci abbiano richiesto il capo coperto) con i delicati affreschi interni

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Visita a Kruja, cittadina antica legata ai ricordi di Skanderbeg, sulle pendici della montagna

sembra di essere sotto la Napoleonica!
il Castello antico e il moderno museo celebrativo

Nuvole sulla montagna