Teatro Verdi

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Teatro Verdi

Messaggio da AdlerTS »

Me son posto una domanda: non ve par che (per similitudine anche col tergesteo) manchi una scritta sotto le statue ?
Allegati
CIMG2232b.JPG


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babatriestina
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Messaggio da babatriestina »

chissà? però in tute le vece stampe che go visto, no se vedi traccia de iscrizioni: che no i se gabi mai messo dacordo su cossa scriver :-D ?
e me ricordo che su Triestemia se gaveva discusso su chi che iera rappresentado, ovio in mezzo Apollo, ma el resto?


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Messaggio da AdlerTS »

Le note dell'amico Mario:

Il Teatro venne costruito tra il 1798 ed il 1801 in sostituzione a quello che esisteva sulla Piazza Grande, ex palazzo civico, in seguito all’aumento della popolazione.

Il terreno sul quale venne edificato faceva parte, così come la piazza e le aree occupate dal Tergesteo e dal palazzo del Governo, dell’Arsenale di guerra voluto da Carlo VI.

Il progetto originale dell'edificio è di Antonio Sélva (1751-1819), autore della Fenice di Venezia, la facciata che prospetta sulla piazza, è dell’architetto Matteo Pertsch (1769-1836) autore, precedentemente, del palazzo Carciotti.

Le sculture che adornano la facciata del Teatro sono attribuite, pur ancora con qualche dubbio, agli scultori veneti Antonio Bosa e Bartolomeo Ferrari (1770 - 1844).

babatriestina ha scritto: e me ricordo che su Triestemia se gaveva discusso su chi che iera rappresentado, ovio in mezzo Apollo, ma el resto?

Il gruppo scultoreo rappresenta Apollo al centro e due figure allegoriche dell'Arte Lirica e dell'Arte Tragica, attorniate da maschere teatrali e strumenti musicali.

L’inaugurazione del teatro si tenne la sera del 21 aprile 1801 con due opere Ginevra di Scozia, testi di Gaetano Rossi e musica di Simone Mayer; L’Annibale in Capua, testi di Antonio Sografi, musica di Antonio Salieri.

Il primo proprietario del teatro fu il Conte Faraone Cassis, al quale il Comune pagava per l'affitto una certa somma. Il 1830 venne acquistato da Moisè Hierschl.

Era conosciuto dapprima come Teatro nuovo e si chiamò Grande quando vennero costruiti altri teatri. Quest'ultima denominazione gli rimase fino al 1864 quando venne acquistato dal Comune e il suo nome diventò Teatro Comunale.

Il teatro ben presto dimostrò numerosi difetti sia di costruzione che di sicurezza sia di comodità sia d’igiene.

Venne affidato il compito di una perizia all’architetto Scala che presentò un progetto di una completa ristrutturazione. Il Comune sorretto dall’offerta fatta da un Consorzio per la gestione del teatro per trenta anni accettò il preventivo e fece svolgere la ristrutturazione.
I lavori iniziarono nel 1882 e completati nel 1884.

La facciata verso il mare venne realizzata nel 1884 dall'ingegnere Eugenio Geiringer (1843-1904), voluta dal consigliere comunale prof. Augusto Vierthaler. Venne edificata distanziandola sei metri da quella originaria, della quale sono visibili alcune parti all'interno del teatro, fra le strutture del palcoscenico.


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Messaggio da babatriestina »

Molti dati sul verdi se trova sul libro Il Comunale di Trieste de Levi- Botteri-Bremini 1961:
al 4 luglio 1798 el commerciante Gian Matteo Tomasini, rappresentante diplomatico del granduca de Toscana vendeva el proprio fondo inedificado al conte Antonio Cassis Faraone per 175.000 fiorini
El contratto de passaggio dai eredi de Cassis Faraone a Moisè Hierschel xe del 22 aprile 1835. Nel 1861 un parente de Hierschel cavalier Leone lo vendeva definiticamente al Comun per 275.000 fiorinie a quel momento el Teatro se ciamerà Comunale ( prima el iera Teatro Nuovo-1801 o Teatro Grande 1820). Al 27 gennaio 1901 moriva Giuseppe Verdi e el giorno stesso xe partida la proposta de dedicar el teatro al Maestro, proposta fatta e approvada in Consiglio comunal 2 giorni dopo.
La facciata de Pertsch, che par sia stado allievo del Piermarini, architetto della Scala, in effetti ghe somiglia abbastanza alla Scala, e pur el interno, a differenza della Fenice, xe come la Scala, ma.. in formato ridotto ( o se volè, co son stada la prima volta alla Scala, go dito : El Verdi ma tanto più grande!).
Verso la fin del Ottocento ghe xe stade delle modifiche interne, el teatro, che iera in origine tutto a palchi, ga modificado i ordini superiori dei palchi per crear le gallerie, xe stado cambiado al lampadario pendente con un a soffitto.
I lavori de una quindicina de anni fa, che ga modificado moltissimo el teatro , dal punto de vista apparente no ga cambiado tanto, se no n la facciata verso el mar, che gaveva un tetto triangolar molto diverso del atual.
Una curiosità xe la storia dei palchi de proprietà: ai primi tempi molti dei palchi iera de proprietà privata de singole famiglie, al passaggio dela proprietà al comun xe stade lassade alcune de queste proprietà, almeno fin al ultimo restauro: el palco 7 de piepiano iera de proprietà della famiglia/ ditta Parisi e el 20 de prim'ordine iera per 2 turni rimasto proprietà dell sorelle Costì, l'ultima della quali la sig Stavro Costì xe morta nei anni'70.
Con calma ve meterò qualche immagine dei vari interni, se le vedeva stampade sui veci programmi de sala del teatro.
Ovviamente:
http://www.teatroverdi-trieste.com/verd ... /Index.htm


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Messaggio da babatriestina »

ecco , dal cd sui teatri de Trieste del Liceo Bachelet, una copia della stampa, che iera sui programmi de sala del teatro, de interno del Verdi prima delle modifiche de fine ottocento, coi 5 ordini de palchi e senza le gallerie:
Immagine


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Messaggio da rofizal »

No savevo dove meterla...
Eco una foto del Teatro Verdi de... no so che anno, ma se andava ancora in caroza e el tram ghe pasava davanti.
Allegati
Teatro Verdi cavai rid.jpg


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Re: Teatro Verdi

Messaggio da AdlerTS »

Gavé visto che dalla scorsa settimana ga riverto el bar a man sinistra (da davanti), erede del bar Verdi col tendon che se vedi in tante foto vece ?
De dentro el xe moderno, ma xe un posto cocolo per un caffé !


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Re: Teatro Verdi

Messaggio da babatriestina »

ecolo qua, e te volevi che no gavessi documentado?
ma no xe propio el tendon come una volta, almeno a veder sta foto
Immagine


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Re: Teatro Verdi

Messaggio da AdlerTS »

Ogi el vecio tendon saria un poco anacronistico. Me piasi però l'idea del bar in quela posizion, che rendi el complesso "più vivo".


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Re:

Messaggio da AdlerTS »

AdlerTS ha scritto:
Le sculture che adornano la facciata del Teatro sono attribuite, pur ancora con qualche dubbio, agli scultori veneti Antonio Bosa e Bartolomeo Ferrari (1770 - 1844). [/i]
babatriestina ha scritto: e me ricordo che su Triestemia se gaveva discusso su chi che iera rappresentado, ovio in mezzo Apollo, ma el resto?

Il gruppo scultoreo rappresenta Apollo al centro e due figure allegoriche dell'Arte Lirica e dell'Arte Tragica, attorniate da maschere teatrali e strumenti musicali.


Go trovado (Agapito) che doveria esser Apollo, Melpomene e Talia.


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Re: Teatro Verdi

Messaggio da AdlerTS »

Qua dovessimo parlar de architetura, ma tanto per non verzer una discussion apposta: sul ilsecoloxix.it el novo sovrintendente del Teatro dell’opera di Genova, Giovanni Pacor (zà segretario artistico del Verdi de Trieste) se disi disposto a far celebrar matrimoni in Teatro e disi che «Al teatro di Trieste si sono celebrati due matrimoni quando ricoprivo il ruolo di responsabile artistico».

Qualchidun se ricorda quando ? :roll:


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Re: Teatro Verdi

Messaggio da babatriestina »

AdlerTS ha scritto:Qua dovessimo parlar de architetura, ma tanto per non verzer una discussion apposta: sul ilsecoloxix.it el novo sovrintendente del Teatro dell’opera di Genova, Giovanni Pacor (zà segretario artistico del Verdi de Trieste) se disi disposto a far celebrar matrimoni in Teatro e disi che «Al teatro di Trieste si sono celebrati due matrimoni quando ricoprivo il ruolo di responsabile artistico».

Qualchidun se ricorda quando ? :roll:
No, anche perchè no so gnanca quando che sto sior iera responsabile artistico al Verdi. :shock:
Legio una sua biografia:
Giovanni Pacor, triestino, si diploma in violino nel 1980 e in direzione d'orchestra nel 1985 all'Accademia Musicale di Vienna.
Dopo una carriera di musicista nei teatri tedeschi, come primo violino di spalla presso lo Stadttheater di Baden, dal 1986 è general manager della Budapest Chamber Orchestra e dal 1993 al 1999 è assistente del sovrintendente dello Stadttheater di Klagenfurt.
In Italia, dal 2002 al 2007 è coordinatore artistico dell'Arena di Verona e dal 2008 è sovrintendente della Greek National Opera di Atene.
Attualmente ricopre l'incarico di consulente organizzativo e musicale dell'European Opera Center di Manchester, ruolo che continuerà a mantenere nonostante la sovrintendenza del Carlo Felice.
o qua
La carriera musicale del maestro Pacor la si intuisce brillante fin dagli esordi.
Vale la pena di ripercorrerla a partire da quando un giovane violinista triestino, divenuto primo violino di spalla per orchestre internazionali quali l’Orchestra Stadttheater di Baden, nel 1985 lascia gli archi per la direzione d'orchestra.
Diplomatosi a Vienna con il massimo dei voti dirigendo la Quarta sinfonia di Brahms al Musikverein, l'anno successivo consegue il diploma in direzione corale al conservatorio “B. Marcello” di Venezia.

Forse perché nato nella città più mitteleuropea d’Italia, Pacor è un “italiano d’Europa”.
Già direttore musicale della Budapest Chamber Orchestra nonché consulente musicale e direttore d'orchestra del Teatro Lirico Sperimentale “A. Belli” di Spoleto e delllo European Opera Center di Manchester, è stato anche Generalmusikdirektor dello Stadttheater di Klagenfurt e segretario artistico del Teatro Comunale “G. Verdi” di Trieste.
Ha diretto orchestre quali la Filarmonica di Stato Ungherese, l'Orchestra del Baden-Württemberg di Stoccarda, la Niederösterreich Tonkünstler Orchester di Vienna, l’Orchestra da Camera dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia e a tutt’oggi è membro di giuria in vari concorsi internazionali.

L’intensa attività nei maggiori teatri europei, dove ha diretto centinaia di concerti d’opera e sinfonici, prosegue anche in sala di registrazione.
Tra le sue incisioni, con la Budapest Chamber Orchestra ha eseguito La morte e la fanciulla di Schubert nella strumentazione di G. Mahler e, con Mauro Maur, la prima edizione integrale dei Concerti per tromba di Giuseppe Torelli, oltre a Due Divertimenti di Leo Weiner.

Pacor ha inoltre al suo attivo la prima traduzione in italiano della Scuola di violino di Leopold Mozart (Ut-Orpheus di Bologna) e la versione ritmica rinnovata di Sangue Viennese di Strauss (Weinberger-Londra/Suvini Zerboni-Milano).
ma no i disi quando..
go trovado:
Giovanni Pacor, nasce e vive a Trieste fino al 1980 anni cui consegue il diploma di violino. Entra, seppur giovane, a far parte come membro nell’orchestra del Teatro Comunale di Trieste e dopo solo un anno parte per perfezionare gli studi di direzione d’orchestra all’Accademia di Musica di Vienna, nello stesso periodo, in contemporanea, è primo violino presso il Stadttheater di Baden. [..]
Nel 96 torna a Trieste come segretario del Tetro Comunale
nb fonta la trovo qua:
http://www.ilsecoloxix.it/p/genova/2010 ... lice.shtml
e el parla de matrimoni a pagamento, e anche cari. Tuto fa brodo per far soldi.. chissà se i sposi triestini ga pagado e quanto..


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Re: Teatro Verdi

Messaggio da babatriestina »

Il teatro Verdi nelle immagini sui suoi libretti di sala
Le più vecchie anni '50
La vecchia sala da una stampa
Immagine
anni 60, stampa dell'esterno
Immagine

con un acquerello
Immagine

disegno sempre ad acquerello dell'interno
Immagine


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Re: Teatro Verdi

Messaggio da sono piccolo ma crescero »

babatriestina ha scritto:Il teatro Verdi nelle immagini sui suoi libretti di sala
Le più vecchie anni '50
La vecchia sala da una stampa
Immagine
...
disegno sempre ad acquerello dell'interno
Immagine
Eppure il numero dei piani non mi sembra lo stesso!


Allora s’accorse che le parole fanno un effetto in bocca, e un altro negli orecchi; e prese un po’ più d’abitudine d’ascoltar di dentro le sue, prima di proferirle. (A. Manzoni, I promessi sposi, cap. XXXVIII)
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Re: Teatro Verdi

Messaggio da babatriestina »

sono piccolo ma crescero ha scritto:
babatriestina ha scritto:Il teatro Verdi nelle immagini sui suoi libretti di sala
Le più vecchie anni '50
La vecchia sala da una stampa


Eppure il numero dei piani non mi sembra lo stesso!
;--D ;--D ;--D ;--D
difatti, avevo scritto volutamente la vecchia sala. nemmeno il lampadario è più quello.. verso la fine dell'ottocento, se vuoi con pazienza ritrovo la data esatta, il teatro venne modificato: rimasero due file di palchi, la terza e quarta fila diventarono prima e seconda galleria e l'ultima fila di palchi venne eliminata per ampliare il loggione, i cui archi adesso hanno l'ampiezza di due palchi .
Con pazienza potremmo mettere la descrizione dei cambiamenti, quella volta e il più recente.


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Re: Teatro Verdi

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altra immagine, anni Sessanta, acquerello firmato Sauli
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Re: Teatro Verdi

Messaggio da Piereto »

El teatro Verdi xe sta costruì nel 1801 con capitale privato ,e el xe sta pensà come un edificio polifunzionale,onde ricavar soldi sia dai afiti dei locali de afari a piano tera,sia da la vendita dei palchi . I soldi per far l'atività teatrale saltava fora dai contributi dei singoli palchetisti,da la cassa comunal e da la sovenzion cesarea. Quindi ghe iera la sala teatrale,de lato una sala ciamada ridoto,adoprada almeno per i primi venti ani come sala de riunioni del comun,ma pensada anche come sala de balo,negozi per comercianti a piano tera e apartamenti per abitazioni con scala indipendente sul lato de via dell'arsenal.El teatro naseva verto verso el mar pensando de adoprarlo anche d'estate ciapando fresco e usando el scenario natural de la riva ,che quela volta iera sai streta. Logicamente entrava anche i rumori,per cui quel porton xe sta sempre serà e internamente se vedeva ,prima de l'ultimo restauro del 1992, un grande arco (che soregeva i muri de la sofita) sul lato mare del palcoscenico.Xe sta fati più lavori nel 1819,nel 1834,nel 1848, e quei fati su progeto e controlo lavori da parte de l'ing Geiringer dal 1881 al 1884. Sti lavori xe consistidi ne la costruzion a mare de la faciata nova in armonia architetonica con quela davanti de entrata, e se gà ingrandi de una decina de metri el teatro verso el mar, anche perchè se gaveva slargà la riva. Internamente per aumentar la capienza e far in modo che anche i veturini (i cucer) podesi asister al spetacolo mentre che i siori guardava l'opera,xe sta abolidi 2 giri de palchi ,creada una prima galeria,creade le pendenze per la seconda galeria e rifato el logion coi grandi archi che xe ancora ogi,e rinforzado tuto con colone de ghisa. I locali de afari a pianteren xe sparidi per crear dei coridoi direti de uscita in strada,sia da la platea che dal primo pian dei palchi. E se gà fato anche una scala direta fin in strada per ragiunger el logion che prima no iera colegado. E tuta sta roba perchè iera viniù fora una lege imperiale che obligava a adeguar tuti i teatri dell'impero a le nove norme antincendio,a seguito dell'incendio (doloso) del 1881 del teatro de Spalato, dove che iera morte parechie persone. Le cause iera atriti tra la componente liberal italiana del podestà Baiamonti e i nazional croati. El teatro de Spalato el iera recente del1859,e el iera sta inaugurà co i Lombardi alla prima crociata,e el tiniva 1500 persone. Quindi tuti i novi teatri de la monarchia come quei su model de Felner ,come quel de Zagabria, de Graz o de Lubiana ga dovesto atuar le nove norme. Ma i adeguamneti se ga fato sai speso,anche quando se xe pasadi dale candele al gas e dal gas a l'eletrico. Nel 1936 per esempio, se gà sistemado la centrale termica e rifati i servizi e i pavimenti e ripiturà a pianotera. A seguito de l'incendio del cinema Statuto a torin,nei ani 1980 ga cambià le norme antincendio anche in italia. E quindi una comision de vigilanza veniva a controlar. Fin che nel 92 cuei che controlava ga ciapà una scosa causa i fili spelai,e Gileri venindo de matina presto el ga trovà el porton incadenà e do carabinieri. Poi tuti se ga da de far a trovar le soluzioni e i bori per el progeto per el maxi restauro, e nel contempo meter man a la trasformazion de la stazion comunal autocoriere in sala Tripcovich. El baron Falelo Banfield, ga tirà fora de la sua scarsela un miliardo per aiutar Trieste a costruir la sala,in nome de la sua memoria e de la musica da lui tanto amada.


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Re: Teatro Verdi

Messaggio da Piereto »

I lavori fati dal 92 al 97 gà interseà la parte a mare ,dove che xe stà salvà la faciata e svodà el palcoscenico. Xe sta impiantai pai de calcestruzo armai longhi 22 metri fino a rivar su la rocia. Xe ga scovercià el teatro rifazendo el teto,salvando i interni de la sala e xe sta cambiade le scale e le uscite de sicureza su via del'arsenal.Xe sta alzade poi tute le solie de le entrate de una trentina de centimetri per starghe drio a le aque alte. Tamburini gà fato el progeto e Malgrande ga contribuì anche lu e fato el diretor dei lavori. E za prima el gaveva trasformà la stazion de le coriere in sala Tripcovich. Un bravo ingegner che po xe andà a Milan per el restauro de la Scala. Sicome che però me intendo de costruzioni,ve dirò che el progeto prevedeva certe robe che po no xe stade fate per....mancanza de bori,e de cui se senti ancora ogi la mancanza. Soto el palcoscenico che xe completamente isolà da l'aqua e che el xe più baso del precedente,iera previsti do piani .In uno ghe saria stadi tuti i spogliatoi,e nell'altro una sala prove per l'orchestra. No fato. Elenco de le magagne. Un montacarichi tra strada e palcoscenico no realizado e fato solo nel 2007. Una porta in via de l'arsenal utile per carigar le scene longhe, che no se verzi mai perchè si no se ghe da dentro a la busola del ristorante all'elefante bianco. Ascensori lentissimi in cui no entra un pianoforte,che inveze xe nei piani alti ,dove che xe una sala coro,che no se ga podù doprar perche poco larga. Te sciopa le orecie e te manca l'aria. Tuto el teatro xe sta fato in cemento armà. Questo comporta aver una acustica secca e rimbombante. Esisti una sala prove per l'orchestra soto el teto de cui no se gà rivà a modificarghe l'acustica,e dove che no se pol sonar, per cui el coro xe andà là,e l'orchestra xe tornada a far prove in buca. Una delle oportunità dade dal restauro iera proprio quela de otimizar i tempi per le prove ,in modo de far andar per proprio conto la parte musicale e quela tecnica. Esisti una sala pere le prove del balo proprio sora el lampadario de la platea. Ma se i balerini salta rimbomba tuto,e se sona l'orchestra no pol saltar i balerini.La sala xe anche basa per cui no se pol alzar un balerina su le spale. Gaverè notà che el problema de l'umido no xe sta risolto ,sempre per questioni de costi. Savè che el teatro e tuti i edifici su le rive xe sta costruidi sul fango,e se fazeva de le grandi zatere de quercia dove che veniva posai i masegni squadrai ,e po de sora se costruiva ligando el tuto. El umido del teren e del mar sali lungo i muri. Se fa alora de le contropareti per sconder ,ma no le risolvi el problema,e alora se sega i muri a la base e se ghe meti uno strato de idrofugo fra mezo. No xe sta fato, e vedè che el muro se sfregola in via san Carlo. Tuti i marmi lustri interni su le pareti,i ga cambià color diventando opachi e pieni de aqua. El teatro a causa de le norme antincendio no gà nè quadri ,nè tapedi, nè tendaggi,par de girar per dei coridoi de ospedal.Xe sempre un problema de acustica general,che per el teatro xe la roba principale. La zona palcoscenico xe tuta in cemento armà,mentre una volta iera tuto de legno. El risultato xe che el suono inveze de andar verso la platea,el va su verso el teto. Se ga dovesto meter una camera acustica per i concerti. Ma anche questa ga el problema che la devi eser una conchiglia serada verso l'alto,e aTrieste inveze xe tuto verto per via de le luci. La buca dell'orchestra xe de do materiali diversi,rivestida in compensa. La parte aperta ga una sonorità vizin al vecio,e la parte soto el palcoscenico xe molto più sonora. Tuti ga dito che xe stado fato un bel lavor,ma nisun vien a domandar a chi che ghe lavora.


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Re: Teatro Verdi

Messaggio da babatriestina »

una vecchia cartolina del molo san Carlo ( Audace) che mostra pure com'era il tetto del Verdi prima degli ultimi rifacimenti, a forma triangolare.
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Re: Teatro Verdi

Messaggio da sum culex »

Adesso el xè cussì

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ciao
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