Al Museo Revoltella
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Al Museo Revoltella
da exibart.com
La collezione Gruber Benco del Museo Revoltella non solo è una cruciale testimonianza della storia di Trieste, della sua evoluzione e dei suoi mutamenti avvenuti nel tempo, ma è anche un esempio di come una donazione può integrare la collezione permanente di un museo fornendo degli elementi che arricchiscono la conoscenza di un territorio e delle vicende socio-culturali che lo hanno trasformato. Si tratta infatti di una collezione che focalizza Trieste nel Novecento attraverso il filtro di una famiglia illustre, raccontando lo spaccato di un’epoca e dei suoi gusti attraverso opere d’arte, documenti, corrispondenze epistolari, fotografie e libri.
La collezione Benco, oltre ai 4000 volumi donati alla Biblioteca Civica Hortis di Trieste, consta di oltre un centinaio di opere donate al Revoltella. Tra esse, visibili nella mostra, Mano di bronzo e Maschera mortuaria di Silvio Benco, eseguite dopo il 1949 da Marcello Mascherini, il più noto scultore triestino del Novecento di cui quest’anno si celebra il centenario alla nascita. Splendida la sezione dedicata alle stampe, in cui emergono Nudi di donna (1951) di Guido Cadorin, le geometriche costruzioni di Nino Perizi e le meravigliose stampe di Luigi Spacal, come Spiritual Negro (1965). Tra le opere pittoriche si annoverano diversi ritratti della moglie di Silvio Benco, la giornalista e scrittrice Delia de Zuccoli, di cui due tele sono state eseguite da Gino Parin e una, di splendida fattura, da Bruno Croatto.
Una delle opere fondamentali della mostra è Nave attraccata al molo (1921) di Vittore Bolaffio, opera donata da Umberto Saba ad Aurelia e Carlo Gruber in occasione delle loro nozze nel 1928. A loro figlia Anna Gruber, attrice, regista, sceneggiatrice e appassionata fotografa, sono dedicate numerose opere, alcune delle quali provenienti dagli amici pittori, molti dei quali serbi, attivi negli anni Sessanta a Belgrado. I dipinti di Slobodan Bogoyevic sono notevoli (come Ragazzo vestito da Arlecchino su sfondo oro, 1958), così come l’olio su tela Senza titolo (1951) di Vaniek Zrenjanin Tivadar. Va sottolineato che grazie alla mostra è stato possibile attribuire al serbo Nikola Graovac l’opera Bambina (olio su faesite), inizialmente attribuito a Jpalay, pittore serbo attivo nella prima metà del Novecento.
La famiglia di Silvio Benco si delinea così, come sottolinea la direttrice del Revoltella Maria Masau Dan, “tipicamente triestina quanto a origini e aperture culturali, ma anche un microcosmo straordinario e un po’ anomalo dove alla passione letteraria e giornalistica si collegano, per un verso, interessi scientifici e, per l’altro, vocazioni artistiche, in un intreccio pervaso anche di passione politica che non perde mai la sua sostanziale unità”.
La collezione Gruber Benco del Museo Revoltella non solo è una cruciale testimonianza della storia di Trieste, della sua evoluzione e dei suoi mutamenti avvenuti nel tempo, ma è anche un esempio di come una donazione può integrare la collezione permanente di un museo fornendo degli elementi che arricchiscono la conoscenza di un territorio e delle vicende socio-culturali che lo hanno trasformato. Si tratta infatti di una collezione che focalizza Trieste nel Novecento attraverso il filtro di una famiglia illustre, raccontando lo spaccato di un’epoca e dei suoi gusti attraverso opere d’arte, documenti, corrispondenze epistolari, fotografie e libri.
La collezione Benco, oltre ai 4000 volumi donati alla Biblioteca Civica Hortis di Trieste, consta di oltre un centinaio di opere donate al Revoltella. Tra esse, visibili nella mostra, Mano di bronzo e Maschera mortuaria di Silvio Benco, eseguite dopo il 1949 da Marcello Mascherini, il più noto scultore triestino del Novecento di cui quest’anno si celebra il centenario alla nascita. Splendida la sezione dedicata alle stampe, in cui emergono Nudi di donna (1951) di Guido Cadorin, le geometriche costruzioni di Nino Perizi e le meravigliose stampe di Luigi Spacal, come Spiritual Negro (1965). Tra le opere pittoriche si annoverano diversi ritratti della moglie di Silvio Benco, la giornalista e scrittrice Delia de Zuccoli, di cui due tele sono state eseguite da Gino Parin e una, di splendida fattura, da Bruno Croatto.
Una delle opere fondamentali della mostra è Nave attraccata al molo (1921) di Vittore Bolaffio, opera donata da Umberto Saba ad Aurelia e Carlo Gruber in occasione delle loro nozze nel 1928. A loro figlia Anna Gruber, attrice, regista, sceneggiatrice e appassionata fotografa, sono dedicate numerose opere, alcune delle quali provenienti dagli amici pittori, molti dei quali serbi, attivi negli anni Sessanta a Belgrado. I dipinti di Slobodan Bogoyevic sono notevoli (come Ragazzo vestito da Arlecchino su sfondo oro, 1958), così come l’olio su tela Senza titolo (1951) di Vaniek Zrenjanin Tivadar. Va sottolineato che grazie alla mostra è stato possibile attribuire al serbo Nikola Graovac l’opera Bambina (olio su faesite), inizialmente attribuito a Jpalay, pittore serbo attivo nella prima metà del Novecento.
La famiglia di Silvio Benco si delinea così, come sottolinea la direttrice del Revoltella Maria Masau Dan, “tipicamente triestina quanto a origini e aperture culturali, ma anche un microcosmo straordinario e un po’ anomalo dove alla passione letteraria e giornalistica si collegano, per un verso, interessi scientifici e, per l’altro, vocazioni artistiche, in un intreccio pervaso anche di passione politica che non perde mai la sua sostanziale unità”.
Ultima modifica di AdlerTS il gio 11 giu 2009, 12:32, modificato 1 volta in totale.
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Re: La collezione Gruber Benco del Museo Revoltella
Mi go frequentado la scola de Anna Gruber (TCT, Scuola dell’Attore) nel 1967. Diomio, no xe che volevo diventar ator, ma me interesava el fato de "imparar a comportarme come un altra persona".AdlerTS ha scritto: A loro figlia Anna Gruber, attrice, regista, sceneggiatrice e appassionata fotografa, sono dedicate numerose opere...
Ultima modifica di macondo il sab 30 set 2006, 21:36, modificato 1 volta in totale.
ti meto solo due righete per ricordar Marta Gruber-
ti meto, perchè desiderio di Marta è sta quel di regalare tuto a cità di Trieste
ti meto, perchè sua fadiga per far pachi e meter opere e libri drio di ordine no è stata picia
era anno 2002, e sentati fora di vila Gruber, con mar di Duin divanti, abiamo pranzà
"spero che un giorno i triestini possi veder tuto quel che mi go sempre visto"
questo jera pensier di Marta- e no si podeva darghe torto...
apena dopo quatro ani, amministrazion comunale si ga degnado di far esposizion
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Re: Mostre al Museo Revoltella
approfitto per metter la foto ( ma forsi la gavevo messa altrove..) dei placcati de quella mostra
Oggi go fatto un giretto, complice el maltempo, tuto el museo per mi perchè visitatori assai pochi.. ogni tanto i cambia la disposizion, iero andada per veder l'opera dle giorno, un Morandi con paesaggio nevoso che devo dri no mega entusiasmado assai.. ve lo mostro nela foto bruttina che metti lori, la xe vecia e seppia ma fra la scarsa illuminazion e i colori grigi del suo no la spicca assai..
http://www.museorevoltella.it/news.php?id_news=633
ma la foto la meto mi che no la sparissi
però go trovado una bella novità: per la prima volta esposto un bellissimo doppio ritratto ottocentesco de Hayez, che el catalogo completo de una volta dava in collezion privata a Milan.
Oggi go fatto un giretto, complice el maltempo, tuto el museo per mi perchè visitatori assai pochi.. ogni tanto i cambia la disposizion, iero andada per veder l'opera dle giorno, un Morandi con paesaggio nevoso che devo dri no mega entusiasmado assai.. ve lo mostro nela foto bruttina che metti lori, la xe vecia e seppia ma fra la scarsa illuminazion e i colori grigi del suo no la spicca assai..
http://www.museorevoltella.it/news.php?id_news=633
ma la foto la meto mi che no la sparissi
però go trovado una bella novità: per la prima volta esposto un bellissimo doppio ritratto ottocentesco de Hayez, che el catalogo completo de una volta dava in collezion privata a Milan.
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Re: Mostre al Museo Revoltella
Per Morandi l'osservazione degli oggetti era come vedere scorrere la vita!
Ogni minima sfumatura di colore era un sentimento ma anche un riflesso del mondo esterno, interpretato dal suo pennello!
!944, inverno, guerra, dolore, il colore rosso è come un ruscello di sangue che si insinua nelle pieghe del paesaggio reale, che gli è di fronte, rendendo tragico, quasi insopportabile, l'immagine della natura dolorosa!
Mi suggestiona, come se fossi davanti a una figura umana sofferente!
Ogni minima sfumatura di colore era un sentimento ma anche un riflesso del mondo esterno, interpretato dal suo pennello!
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Re: Mostre al Museo Revoltella
non lasciarti influenzare dalla foto, che secondo me è una vecchia foto seppia: l'originale è più grigio, credo che se virassi in toni di grigio la foto l'avrei più simile al vero. Aggiungi che la paretina su cui era esposta non era molto illuminata.. insomma più che la guerra io ci vedrei la neve sporca di città dopo alcuni giorni..
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Re: Mostre al Museo Revoltella
No, non era in città, ma forzatamente a Grizzana il paesino collinare, dove andava solo d'estate...ma devo chiedere a Carlo, se col suo mal di schiena di schiena è accostabile, poi stanno sistemando l'Accademia degli Indifferenti e Risoluti, quindi hanno parecchi impegni là...e io parecchi impegni qua, sto per andare dalla piccolina!!!
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Re: Mostre al Museo Revoltella
indubbiamente il paesaggio è collinare. Ma i colori ricordavano a me la neve sporca
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Re: Mostre al Museo Revoltella
questa è la riproduzione, modestissima, bianconero del libro L'opera completa di Hayez del doppio ritratto, a vederlo dal vivo coi bellissimo colori è tutt'un'altra cosa, ma lo mostro per farlo riconoscere.babatriestina ha scritto: però go trovado una bella novità: per la prima volta esposto un bellissimo doppio ritratto ottocentesco de Hayez, che el catalogo completo de una volta dava in collezion privata a Milan.
( sul genere, ricordo comunque a pianoterra del Museo i ritratti del Tominz)
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Re: Mostre al Museo Revoltella
babatriestina ha scritto:indubbiamente il paesaggio è collinare. Ma i colori ricordavano a me la neve sporca
Stavo scrivendo e ...telefonando a Zucchini!
Hai ragione niente rosso, grigio bianco "sporco"...è un quadro famoso..appena ho accennato Museo Revoltella, l' ha subito avuto presente!
Casa Morandi fu inaugurata nel 2009, penso a dicembre, qui la delibera!
http://atti.comune.bologna.it/Atti/GCST ... 208_09.pdf
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Re: Mostre al Museo Revoltella
ho tentato di correggere l'immagine del paesaggio di Morandi per arrivare ai colori circa come li ho visti io:
Curiosamente, il quadro non compare nell'elenco delle opere esposte nè nel libro dedicato alla collezione di arte moderna. insomma, viene dalle riserve e ci riandrà. seconod me.
Invece, a proposito di neve, non ho visto, ma può essermi sfuggito, il paesaggio di Venezia sotto al neve di Caffi
Curiosamente, il quadro non compare nell'elenco delle opere esposte nè nel libro dedicato alla collezione di arte moderna. insomma, viene dalle riserve e ci riandrà. seconod me.
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Re: Mostre al Museo Revoltella
devo dire che questo quadro mi incuriosice, vorrei dire mi intriga, perchè ieri ne ho visto una cartolina a Padova, il quadro è intitolato: Ritratti delle signore Carolina Grassi e Bianca Bignami, sorelle Gabrini ( 1835), è dato per collezione privata a Milano ed era esposto nella mostra Da Canova a Modigliani a Padova dall'ottobre 2010 al febbraio 2011.babatriestina ha scritto:questa è la riproduzione, modestissima, bianconero del libro L'opera completa di Hayez del doppio ritratto, a vederlo dal vivo coi bellissimo colori è tutt'un'altra cosa, ma lo mostro per farlo riconoscere.babatriestina ha scritto: però go trovado una bella novità: per la prima volta esposto un bellissimo doppio ritratto ottocentesco de Hayez, che el catalogo completo de una volta dava in collezion privata a Milan.
( sul genere, ricordo comunque a pianoterra del Museo i ritratti del Tominz)
Per cui mi vien da pensare che sia al Revoltella di passaggio, se vi piace andatelo a vedere perchè chissà se rimane..
vi metto la cartolina. i colori al naturale sono più vivi, ovviamente!
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Re: Mostre al Museo Revoltella
che strano elemento quella mano guantata, che s'appoggia alla spalla, appesantendo, togliendo qualcosa della delicatezza d'espressione e postura!
Non mi sembra protettivo, carezzevole,...che ne dite?
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Re: Mostre al Museo Revoltella
mi ricorda gli ermellini che facevano capolino sulle spalle delle dame leonardesche
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Re: Mostre al Museo Revoltella
in questi giorni al Revoltella c'è una polemica riguardante le mostre:
la direttrice Masau Dan ha rifiutato di prestare questo quadro per una mostra a Forlì sull'arte italiana del Novecento:
ve ne mostro un'immagine presa dal dépliant del museo..
La direttrice preferisce tenerlo al Museo e contesta in generale il principio delle mostre
http://ilpiccolo.gelocal.it/cronaca/201 ... -1.6687712
In effetti, al di là della polemica sul quadro, mi chiedevo e volevo proprio proporre ai forumisti la discussione musei/mostre: ormai le opere nei musei vengono spesso considerate "roba da museo", polverosa, stantia, vecchia, e le medesime, quando vengono presentate alle mostre, diventato appetibili, interessanti, meta di viaggi organizzati...
io nelle mostre vedo i seguenti vantaggi:
i quadri a volte per l'occasione vengono ripuliti
si ha l'occasione di vedere quadri di collezioni private che altrimenti sarebbero invisibili
si ha un raggruppamento di solito logico delle opere di un autore
La Masau Dan insinua che a volte le opere private potrebbero essere di dubbia attribuzione, che i costi delle visite guidate sono alti e che in questo modo perdono visitatori i musei. In sintesi, appena viene il suo messaggio online ve lo posto, è sulle Segnalazioni d i oggi
che ne pensate?
la direttrice Masau Dan ha rifiutato di prestare questo quadro per una mostra a Forlì sull'arte italiana del Novecento:
ve ne mostro un'immagine presa dal dépliant del museo..
La direttrice preferisce tenerlo al Museo e contesta in generale il principio delle mostre
http://ilpiccolo.gelocal.it/cronaca/201 ... -1.6687712
l giallo d’arte, tra Trieste e Forli, ruota attorno al prestito rifiutato di un quadro, il più importante del Museo Revoltella di Trieste, il “Meriggio” di Felice Casorati. Tutto ha inizio da un post con foto apparso senza firma sulla pagina Facebook del Museo Revoltella che può essere attribuito alla direttrice Maria Masau Dan.
oggi la Masau Dan rincara la dose, discutendo il principio delle mostre.«Ci siamo permessi di dire di no - per motivi di conservazione - al prestito di quest’opera, il “Meriggio” di Felice Casorati (che è forse il dipinto più importante del Museo Revoltella), alla mostra “Novecento. Arte e vita in Italia tra le due guerre” aperta a Forlì, nella quale comunque ci sono ben quattro opere del museo (Sironi, Arturo Martini, Sbisà e Sofianopulo) delle quali ci priviamo per quattro mesi e mezzo!».
In effetti, al di là della polemica sul quadro, mi chiedevo e volevo proprio proporre ai forumisti la discussione musei/mostre: ormai le opere nei musei vengono spesso considerate "roba da museo", polverosa, stantia, vecchia, e le medesime, quando vengono presentate alle mostre, diventato appetibili, interessanti, meta di viaggi organizzati...
io nelle mostre vedo i seguenti vantaggi:
i quadri a volte per l'occasione vengono ripuliti
si ha l'occasione di vedere quadri di collezioni private che altrimenti sarebbero invisibili
si ha un raggruppamento di solito logico delle opere di un autore
La Masau Dan insinua che a volte le opere private potrebbero essere di dubbia attribuzione, che i costi delle visite guidate sono alti e che in questo modo perdono visitatori i musei. In sintesi, appena viene il suo messaggio online ve lo posto, è sulle Segnalazioni d i oggi
che ne pensate?
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Re: Mostre al Museo Revoltella
trovo molto interessanti questa presa di posizione e le argomentazioni!
Fare le mostre monografiche o a tema è diventato un modo per avvicinare il pubblico all'arte, ma penso che non tutti i musei possano permetterselo, con le spese di assicurazione, allestimento congruo, pubblicità, accoglienza, sicurezza ecc...
Il richiamo (consumistico, a volte, ci si va perché fa trend!) è d'altra parte forte, per la possibilità di trovare un percorso unitario su un artista, o su una esposizione a tema...sono sforzi che in certi casi rendono bene, se esistono i presupposti e i mezzi per la gestione dell'evento.
Penso che, con la polemica in corso, il Revoltella possa farsi una pubblicità a proprio favore, mantenere in loco il quadro, rendere "accogliente e appetibile" la visita al museo a eventuali visitatori, che spesso non sanno dove si trovano certe opere importanti, risveglierà l'interesse della gente del luogo, ma anche di altri!.
Per Forlì sarà un altro problema, ma essendo la mostra ricca di artisti e opere, non sarà poi troppo negativo!
Fare le mostre monografiche o a tema è diventato un modo per avvicinare il pubblico all'arte, ma penso che non tutti i musei possano permetterselo, con le spese di assicurazione, allestimento congruo, pubblicità, accoglienza, sicurezza ecc...
Il richiamo (consumistico, a volte, ci si va perché fa trend!) è d'altra parte forte, per la possibilità di trovare un percorso unitario su un artista, o su una esposizione a tema...sono sforzi che in certi casi rendono bene, se esistono i presupposti e i mezzi per la gestione dell'evento.
Penso che, con la polemica in corso, il Revoltella possa farsi una pubblicità a proprio favore, mantenere in loco il quadro, rendere "accogliente e appetibile" la visita al museo a eventuali visitatori, che spesso non sanno dove si trovano certe opere importanti, risveglierà l'interesse della gente del luogo, ma anche di altri!.
Per Forlì sarà un altro problema, ma essendo la mostra ricca di artisti e opere, non sarà poi troppo negativo!
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Re: Mostre al Museo Revoltella
ho fotografato l'articolo, e ve lo posto in tre immagini, perchè era lungo..non ci son riuscita con l'OCR..
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Re: Mostre al Museo Revoltella
vi confermo dopo un salto al Revoltella: il doppio ritratto di Hayez è in prestito temporaneo al posto del De Nittis in mostra a Padova. Se lo volete vedere,quindi, affrettatevi! poi tornerà nella sua collezione privata.
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