Coce ha scritto:no xe DIGAME , ma DIME.
...
La parola VARDA xe in triestin vecio
poi babatriestina ha scritto:... penso che a partir de guarda el xe deventado varda e po abreviado in ara . e no dimentichemo che a volte vien dito anche a' che bel dove quel a' xe una contrazion de ara!
eco, a casa mia, se gavessi dito "ara", i me gavessi vardado de bruto, come se gavessi dito una parolazza. Varda iera la forma usada de noi.
Grazie Coce e Baba. Molto interessante. Nel medioevo spesso si confondevano
B,
V. e
Gh. Originalmente in Latino la lettera
v era sempliciamente la
u con il suono del nostro
u, sia Italiano o Inglese. Ma questo Latino Classico era sempre una lingua artificiosa e letteraria, tendente alla reverenza del arcaico e legata al formalismo. Il linguaggio parlato era il cosidetto Latino Volgare, ed è dal Volgare che le lingue romanze moderne vengano.
Nel Volgare la
u aveva due pronunce, come la moderna
v e la
u, ma la
b intervocale subì un cambiamento e divenne
bilabiale fricativa, identicalmente pronunciata come la
u consonantale. E perciò lo spelling
cuuicolo per
cubicolo e il rovescio
b per
u:
unibersis, cibitatis, bixit per
universis, civitatis, vixit. E questo continuò nelle lingue neo-latine ad esempio,
taverna dal Latino
taberna,
tavola da
tabula,
cavallo dal Volgare Latino
caballus. E nello Spagnolo il verbo
haber per l'Italiano
avere.
E così si spiega anche l'Italiano
Gua, dal antico Longobardo
wa, prunciato 'va', ad esempio
guadagnare dal Longobardo
waidanjan,
guado (di un fiume) dal Latino
vadum,
guaita, dal Longobardo
wahta (sentinella). Dunque, lo stesso spiegazione, sembra a me, per
guarda e
varda poi abbreviata a
arda. Si dice
vardia per una sentinella in Triestin?
Prosciutto viene da
prosciugato (diseccato) da
asciugare, detto anche
presutto nel Lombardo, e così, forse,
persuto in Triestin, via il Lombardo.
Peter
La posibilità sempre ghe xe.