Sarà stata la crisi del primo Novecento, la psicanalisi, la fine della Belle époque, ma leggevo anche su libri di storia dell'epoca che le nuove "avanguardie" di pensiero poco prima della prima guerra mondiale parlavano anche di una sorta di "cupio dissolvi" , di amore per la guerra, la lotta ma anche il suicidio.
In effetti, anche a Trieste in quel periodo ci furono vistosi casi di suicidio: la più impressionante, per me , fu una delle tre amiche di Slataper, Anna Pulitzer, la Gioietta del mio Carso che a vent'anni o giù di lì si sparò alla tempia davanti ad uno specchio.
Ma abbiamo il suicidio di Carlo Stuparich fatto prigioniero, il suicidio di Angelo Vivante, all'inizio della guerra, con crisi psichiche..
più addietro abbiamo la dama di Carlotta che si impiccò a Miramare, disperata per la sorte di Massimiliano..
suicidi triestini
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