Pittori triestini: Bruno Croatto
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Pittori triestini: Bruno Croatto
Un autore che si riconosce facilmente, almeno per quanto riguarda una parte della sua produzione, è Bruno Croatto ( Trieste 1875- Roma 1948)
Ricopio qualcosa da un testo di Rossella Fabiani nella Treccani online http://www.treccani.it/enciclopedia/bru ... ografico)/
CROATTO, Bruno. - Nato a Trieste il 7 apr. 1875 da Lodovico e da Pia Garghetta, secondo di cinque figli, ebbe la prima formazione artistica nella sua città natale quale allievo di G. Garzolini. A sedici anni si recò a Monaco di Baviera per seguire un corso di studi biennale tenuto dal pittore G. Hackl. Ritornato in Italia, partecipò nel 1897 alla II Esposizione internazionale d'arte (biennale) di Venezia (L'eletta: p. 159 del catalogo); sarà poi presente a queste manifestazioni dal 1912 al 1924. Nel 1908, anno di un suo soggiorno a Orvieto, cominciò a dedicarsi alla tecnica dell'incisione (acquaforte e acquatinta), attività in cui si distinguerà in modo particolare. Si stabilì definitivamente a Roma nel 1925 con la moglie Igea Sinzi, continuando a viaggiare e ad esporre:
Il C. morì a Roma il 4 sett. 1948.
La formazione monacense, alla quale non furono estranei neppure gli artisti conosciuti dal C. in ambiente triestino, quali Veruda e Rietti, lo portò a sviluppare una pittura impressionistica di matrice tedesca, dalla pennellata sfatta e fortemente contrastata. Sempre con questi modi pittorici, nel periodo tra il 1920 e il 1923, dipinse quadri di soggetto biblico di particolare suggestione. In seguito si indirizzò verso il genere della natura morta, prendendo ispirazione dalla pittura olandese del Seicento e, dopo il 1931, verso il genere della ritrattistica, rifacendosi al Quattrocento italiano e in particolare ad Antonello da Messina.
È stato messo in evidenza il suo "verismo" il suo attaccamento alla realtà, talvolta per taluni "fin troppo oggettivo", punto di arrivo di un'evoluzione lenta, ma meditata attraverso i frequenti viaggi e lo studio della pittura italiana del Rinascimento, che lo portò ad "una sorta di moderno classicismo pittorico" (Firmiani, 1976). La chiarezza del segno, la nitidezza dei colori, la forza plastica degli oggetti induce il C. a esprimere un naturalismo puro e raffinato, un'attenzione meticolosa al dato reale. Il senso di finitezza, vivo nell'evidenza corporea delle figure dai colori brillanti, quasi smaltati, ne caratterizza le ultime opere e dimostra un'evoluzione artistica che si compie nella maturazione del suo sentire.
Opere dei C. si conservano in numerose collezioni pubbliche e private europee e americane, tra le quali in Italia il Museo civico Revoltella di Trieste, la Galleria nazionale d'arte moderna di Roma e la Galleria d'arte moderna di Milano.
dalle recenti aste triestine:
due ritratti:
il collezionista Garzolini
un paesaggio: Arpino
Ricopio qualcosa da un testo di Rossella Fabiani nella Treccani online http://www.treccani.it/enciclopedia/bru ... ografico)/
CROATTO, Bruno. - Nato a Trieste il 7 apr. 1875 da Lodovico e da Pia Garghetta, secondo di cinque figli, ebbe la prima formazione artistica nella sua città natale quale allievo di G. Garzolini. A sedici anni si recò a Monaco di Baviera per seguire un corso di studi biennale tenuto dal pittore G. Hackl. Ritornato in Italia, partecipò nel 1897 alla II Esposizione internazionale d'arte (biennale) di Venezia (L'eletta: p. 159 del catalogo); sarà poi presente a queste manifestazioni dal 1912 al 1924. Nel 1908, anno di un suo soggiorno a Orvieto, cominciò a dedicarsi alla tecnica dell'incisione (acquaforte e acquatinta), attività in cui si distinguerà in modo particolare. Si stabilì definitivamente a Roma nel 1925 con la moglie Igea Sinzi, continuando a viaggiare e ad esporre:
Il C. morì a Roma il 4 sett. 1948.
La formazione monacense, alla quale non furono estranei neppure gli artisti conosciuti dal C. in ambiente triestino, quali Veruda e Rietti, lo portò a sviluppare una pittura impressionistica di matrice tedesca, dalla pennellata sfatta e fortemente contrastata. Sempre con questi modi pittorici, nel periodo tra il 1920 e il 1923, dipinse quadri di soggetto biblico di particolare suggestione. In seguito si indirizzò verso il genere della natura morta, prendendo ispirazione dalla pittura olandese del Seicento e, dopo il 1931, verso il genere della ritrattistica, rifacendosi al Quattrocento italiano e in particolare ad Antonello da Messina.
È stato messo in evidenza il suo "verismo" il suo attaccamento alla realtà, talvolta per taluni "fin troppo oggettivo", punto di arrivo di un'evoluzione lenta, ma meditata attraverso i frequenti viaggi e lo studio della pittura italiana del Rinascimento, che lo portò ad "una sorta di moderno classicismo pittorico" (Firmiani, 1976). La chiarezza del segno, la nitidezza dei colori, la forza plastica degli oggetti induce il C. a esprimere un naturalismo puro e raffinato, un'attenzione meticolosa al dato reale. Il senso di finitezza, vivo nell'evidenza corporea delle figure dai colori brillanti, quasi smaltati, ne caratterizza le ultime opere e dimostra un'evoluzione artistica che si compie nella maturazione del suo sentire.
Opere dei C. si conservano in numerose collezioni pubbliche e private europee e americane, tra le quali in Italia il Museo civico Revoltella di Trieste, la Galleria nazionale d'arte moderna di Roma e la Galleria d'arte moderna di Milano.
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due ritratti:
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Re: Pittori triestini: Bruno Croatto
ma sono soprattutto i suoi quadri di fiori ( i vasi di rose!) e di frutta che lo fanno riconoscere subito e che son certa che nessuno snobberebbe di tenere nel proprio soggiorno..
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Re: Pittori triestini: Bruno Croatto
la sua evidenza plastica secondo me ( e secondo altri..) lo fa avvicinare all'iperrealismo
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Re: Pittori triestini: Bruno Croatto
Dalla mia collezione un’acquaforte di Bruno Croatto 45x58 op. 08 o108? – Roma Villa Borghese, è senza data, ma sicuramente posteriore al 1909 come spiega il Sibilia: “Le prime acqueforti di B. C. sono del 1909 – egli ha cominciato relativamente tardi questo particolar genere di lavoro – e traggono la prima ispirazione da Orvieto, dove visse, lavorando, per due anni. L’aspetto di questa triste cittadina (!) medioevale non gli parve adatto né per la pittura né per il disegno: fra quel tufo omogeneo e monotono non si raccapezzava più. A un tratto ebbe un’idea come un lampo: riprodurre quello che gli stava intorno con l’acquaforte di cui, fino allora, non aveva avuto la più lontana conoscenza. Scappò a Roma: ad un tavolino del caffè Aragno, si fece, in quattro parole, spiegare il procedimento tecnico dell’acquaforte da un amico, comprò i “ferri del mestiere” e tornò ad Orvieto.
E lavorò, perfezionandosi, aggiungendo subito, fin dalle prime lastre, qualche suo procedimento personale che migliorasse il lavoro….
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Re: Pittori triestini: Bruno Croatto
un po' insolito, il porto di Trieste
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Re: Pittori triestini: Bruno Croatto
Bellissimo servizio sul bravissimo pittore Croatto.Complimenti.
Il colore e' il mio mestiere
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Re: Pittori triestini: Bruno Croatto
Proprio un bel servizio, sì!
Ciao ciao
Trova un minuto per pensare, trova un minuto per pregare,
trova un minuto per ridere.
"MADRE TERESA"
"La Mama l’è talmen un tesor de valur che l’ha vorüda anche Noster Signur" .....
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Re: Pittori triestini: Bruno Croatto
Alcuni dei Croatto del Museo Revoltella
due nature morte ( con cineseria)
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Re: Pittori triestini: Bruno Croatto
ritratto di Delia Benco
e l'intenso Autoritratto
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Re: Pittori triestini: Bruno Croatto
Volete comprare un Croatto^ la prossima asta Stadion ha come prezzo base d'asta 1500.2000 euro, un prezzo non altissimo per una bella natura morta..
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Re: Pittori triestini: Bruno Croatto
Dalla mostra al magazzino delle Idee, un bellissimo dipinto di Croatto intitolato Annunciazione dalla Galleria nazionale di Rte moderna di Roma, dove peraltro non ricordavo di averlo visto..
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Re: Pittori triestini: Bruno Croatto
Dalla :
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Re: Pittori triestini: Bruno Croatto
i pittori locali non disdegnavano la cartellonistica, ecco un a locandina di Croatto per i Maestri Cantori di Norimberga ( allora cantati in italiano) al Verdi, 1902
( museo teatrale)
nell'immagine, la guardia notturna " Buona gente che ascoltate- son nove ore suonate" me lo cantava anche la mamma per mandarmi a letto
( museo teatrale)
nell'immagine, la guardia notturna " Buona gente che ascoltate- son nove ore suonate" me lo cantava anche la mamma per mandarmi a letto
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Re: Pittori triestini: Bruno Croatto
Volete comprare un Croatto? alla rettori Tribbio c'è
qualche migliaio di euro, ovviamente
qualche migliaio di euro, ovviamente
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Re: Pittori triestini: Bruno Croatto
Le Ragazze di Boemia: Sono le nove e tutto va beeeene!babatriestina ha scritto: ↑mer 12 ago 2020, 12:41 i pittori locali non disdegnavano la cartellonistica, ecco un a locandina di Croatto per i Maestri Cantori di Norimberga ( allora cantati in italiano) al Verdi, 1902
nell'immagine, la guardia notturna " Buona gente che ascoltate- son nove ore suonate" me lo cantava anche la mamma per mandarmi a letto
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Re: Pittori triestini: Bruno Croatto
questo ritratto ce lo propone il museo Revoltella, dalle sue riserve
“Ritratto di Rodolfo Fogolin” di Bruno Croatto (Trieste 1875 – Roma 1948), entrato nelle raccolte del Museo Revoltella nel 1996.
“Ritratto di Rodolfo Fogolin” di Bruno Croatto (Trieste 1875 – Roma 1948), entrato nelle raccolte del Museo Revoltella nel 1996.
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