Stagioni liriche al Verdi: 1972-73

a Trieste ghe xe un teatro Comunal che de oltre 200 anni fa opere, balletti, concerti... e altri teatri che fa spettacoli musicali de tipo classico: contene storie vece e resoconti de spettacoli attuali..
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babatriestina
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Stagioni liriche al Verdi: 1972-73

Messaggio da babatriestina »

Ultimo anno col programmino bianco :-D
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Stupendo il Ballo in Maschera inaugurale, con la coppia Bergonzi-Cappuccilli, uno migliore dell'altro.Direttorie il solito vecchio de fabritiis, sopranp la Orlandi Malaspina. Delizioso Oscar, Daniela Meneghini Mazzuccato, anche eli come la Ricciarelli messasi in luce al concorso RAI verdiano, e che poi diventerà una beniamina del verdi come protagonista di tante operette ( la ricordo come stupenda Valencienne, dove oltre a cantare danzò un indiavolato cancan)
Poco mi disse la Carriera di un libertino di Strawinski, e della Butterfly ricordo una brava protagonista Maria Pellegrini
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Poco memorabili le Nozze di Figaro, dir Toffolo, e nemmeno ricordo granchè della forza del destino ( sarà che lìopera proprio non mi entusiasma) nonostante la presenza di Cossutta, idem un Siegfried in tedesco diretto da Koehler


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Re: Stagioni liriche al Verdi: 1972-73

Messaggio da babatriestina »

Interessante esperienza, ma non per i miei gusti, il balletto svedese Cullberg, che con stile moderno presentò una mademoiselle Julie abbastanza conosciuto, un passo a due dedicato ad Adamo ed Eva ed una suite del Romeo e Giulietta di Prokoviev molto molto lontana da ciò che è il consueto balletto completo, sia nella versione inglese che in quella per me superlativa russa. Fu il primo Romeo e Giulietta visto a teatro e non lo rimpiango. per gli amanti del genere, ricordo che nelle coreografie c'era un certo allora sconosciuto Mats Ek, che poi fece famosi balletti rifacendo in chiave moderna Giselle ( ambientata in manicomio) et similia
Vi allego qualche immagine dal programma di sala che mostra il tipo di danza
gli sbandieratori di Romeo e Giulietta
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Adamo ed Eva
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salti
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Re: Stagioni liriche al Verdi: 1972-73

Messaggio da babatriestina »

altri salti
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La successiva Norma dir Franci fu interpretata dalla Deutekom, non è facile trovar Norma e secondo me era forse un po' troppo cinguettante.. tenore Casellato Lamberti, basso Luigi Roni
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Non ero presente alla Nozze Istriane dirette da wolf ferrari, ero invece a wally diretta da gavazzeni e con una protagonista Raina Kabaivaska che non faceva rimpiangere Magda Olivero
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Gioconda diretta da Bruno Bartoletti: opera non tanto spesso rappresentata, per la danza delle ore credo che ricorsero ad un corpo di ballo importato, credi quello di Bologna: quello del Verdi era insufficiente: tentarono alcuni anni più tardi di rivitalizzare ilc orpo di ballo cons pettacoli autonomi, fino a giungere ad uno Schiaccianoci e a duna Coppèlia per creare il repertorio, ma poi il tutto svanì e ilc orpo di ballo è sempre stato lasciato languire tendendo all'estinzione.
protagonista buona Hana Janku
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ancora la Bordin Nave, paolo Washington, Umberto Grilli, Mario Zanasi che ritroveremo in diversi spettacoli successivi
Ultimo spettacolo dell'anno, la Dama di Picche versione italiana di cui memorabile soprattutto l'ultima apparizione in scena di Magda Olivero nella parte della vecchia Contessa


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Re: Stagioni liriche al Verdi: 1972-73

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Una stagione simile ce la possiamo oggi sognare .Un Ballo in maschera,una Forza del destino e una Gioconda.Queste due ultime non sono ancora state riproposte.Possiamo dire che le abbiamo ascoltate l'altro secolo. Si potrà dire che deFabritiis era un praticone,ma sapeva quello che si poteva otenere e come ottenerlo al meglio,sia dai cantanti che dall'orchestra.Previtali dirigeva la Forza del destino,ed era un altro direttore di tradizione. La Gioconda diretta da Bartoletti,allora un giovane ex flautista. Dove oggi riesci a trovare tenore baritono e soprano omogenei per sostenere queste opere?.Wally diretta da Gavazzeni,il meglio direttore de la stagione.Non una grande bacchetta ,ma un profondissimo conoscitore di teatro e musica. L'atmosfera delle alpi era stata resa molto bene dal lucchese Catalani,e la Kabaiwanska era allora in fiore.Quando arriva la valanga finale una bella palla di polistirolo,tutti in apprensione.Tutte opere di lunga durata,compresa Nozze di figaro,la Norma e Sigfrido. Solo unica breve opera la butterfly diretta da Arena.Ricordo solo una cosa non musicale e molto dissacrante, la puzza delle scene fatte di paglia,canne e iute ,come era capitato per la Turandot dell'anno precedente Gli allestimenti erano tutti in linea con i voleri degli autori.Niente regie sfalsanti e idiote. Unica concessione drappi e stoffe e qualche piano incilnato per un Sigfrido minimalista.Non mi piacquero nè la Carriera di un libertino di Strawinski che nell'ultimo periodo compositivo si era involuto in un classicismo di maniera,direi senza fantasia,nè la Dama di picche,perchè anche Ciaikoski quando si cala nella scrittura classica perde di fantasia. La dama di picchè era diretta dal francese Giovanninettì con l'accento su la i,sopranominato punti perfetti (molto maniacale).Le nozze istriane invece sono un esempio di tentativo verista di Smareglia,poi abortito,in cui invece la critica viennese riponeva grandi speranze,e ritornato poi in un wagnerismo poco originale.Opera diretta da Manno Wolf Ferrari.


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babatriestina
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Re: Stagioni liriche al Verdi: 1972-73

Messaggio da babatriestina »

Una cosa erano le stagioni con 12 titoli e 4 rappresentazioni di ogni lavoro. Adesso i titoli sono assai di meno, ma con più repliche. riescono almeno a raggiungere un pubblico più vasto?

a proposito di odore di scene.. fino ad un certo periodo, ma non saprei dire in che anno, si usava in palcoscenico un qualcosa per le scene, una amica scenografa suggeriva un tipo di colla, per cui dopo alcuni minuti che si era aperto il sipario si veniva raggiunti da un odore che io chiamavo "odore di teatro" e che mi faceva sentire " a casa" in teatro. Da un certo momento in poi quell'odore è sparito.

per le regie strane e le trasposizioni, sì, fino a quel momento non si era visto ancora nulla di strano. A me sembra che la prima regia strampalata fosse qualche anno dopo un'Aida con costumi ottocenteschi ( Amneris in costume da amazzone, mi sembra, col frustino). Certo, Aida è un'opera particolare: spettacolare, scenografica, chiama messe in scena kolossal e dopo le varie edizioni all'aperto in luoghi grandiosi come l'Arena di Verona, al chiuso sembra piccola e miserella. O si crea qualcosa come inventò Zeffirelli per il teatrino di Busseto (il trionfo nemmeno si vede, tutti acclamano verso un fondo invisibile) o si cercano stranezze: e Aida poco si vede a teatro , mi sembra.
ma con le stagioni successive arriveranno le prime novità registiche :-D :-D


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Re: Stagioni liriche al Verdi: 1972-73

Messaggio da Piereto »

12 titoli ripetuti 4 volte. Era davvero un gran lavorio,considerando l'esiguità degli spazi a disposizione del palcoscenico al nostro Verdi. Una limitazione,un difetto di nascita al quale nessun restauro può ovviare. E per questa ragione le scenografie erano molto leggere con molti fondali,cioè erano bidimensionali e le luci ricreavano la prospettiva.Si deve anche ricordare come le scene venivano issate coi tiri,cioè ancora con le corde, a braccia. Poi importando molte scene da altri teatri più moderni ,ma dove si facevano meno titoli,esse risultarono sempre più elaborate,e quindi lunghe da montare e da cambiare. Questo vuol dire tempi più lunghi per le realizzazioni,e vuol dire anche tempi più lunghi per i cantanti,e i grossi nomi sono sempre in giro per il mondo. Quindi nei anni a venire difficoltà nel reperire i cantanti nostrani,meno per quelli tedeschi. E quindi un aumento generalizzato dei costi. Poi negli anni a venire da notare come per le opere originali in tre o quattro atti,a causa della complessità scenica, si siano accorpati gli atti e ridotti gli intervalli. E questo vuol dire un orchestra più stressata. Quindi sono state queste circostanze ad imporre un calo nei titoli e così nella varietà della offerta. Credo che il numero degli spettatori sia cresciuto ,ma non di molto con la rarefazione dei titoli. Le 4 repliche iniziali erano tutte piene,ma quando siamo arrivati al raddoppio delle repliche ,non sono raddoppiati gli spettatori. Quindi negli anni a venire assisteremo al tentativo di puntare sui giovani nomi per continuare nell'attività,e fino a che la Regione non provvederà ai restauri delle sale e dei teatri regionali ,non ci saranno trasferte in regione,e quindi dal rubinetto regionale nulla verrà erogato al nostro Verdi,perdurando il sistema nazionale delle sovenzioni a piè di lista delle spese dei teatri. Cioè si stila un programma di massima in base ai soldi ricevuti l'anno prima. Il ministero approva. I costi lievitano, e il ministero paga dopo qualche anno,costringendoti però all'indebitamento con le banche. E siccome a presiedere l'ente lirico è il sindaco,l'attività del teatro è stata adoperata in quasi tutte le città come veicolo politico. Quindi se chi spendeva era un uomo di governo ,riusciva poi a farsi rimborsare dai propri colleghi a Roma.Trieste non è mai entrata in questa ottica. E per questa ragione ancora oggi siamo uno dei ultimi enti lirici come finanziamenti e come considerazione nella mente della politica.


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Re: Stagioni liriche al Verdi: 1972-73

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Le rare volte che misi piede sul palcoscenico del Verdi, ma prima degli ultimi lavori, notai, rispetto ad esempio al Rossetti, che era molto più stretto ( di boccascena), più profondo a volerlo sfruttare tutto, e molto più inclinato, il che per la danza dava strane sensazioni per l'equilibrio e immagino che chi faceva i passi di "manège" cioè percorrendo in tondo il palcoscenico si trovava a dover ridurre la velocità in discesa e a fare più sforzo in salita.


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Re: Stagioni liriche al Verdi: 1972-73

Messaggio da Piereto »

Per quanto riguarda il palcoscenico del Verdi la sua pendenza era stata accentuata dai lavori eseguti prima del 70 per creare una vasca di raccolta delle acque sotto la buca,e relative elettropompe,onde evitare le frequenti esondazioni da alta marea,molto frequenti visto la vicinanza del mare (la colma). C'erano stati dei danni agli strumenti poi coperti da assicurazione.Così si era provveduto anche a costruire un architrave in cemento armato che sosteneva l'impiantito del proscenio,e quindi a modificare la buca del suggeritore.Così la buca dell'orchestra risultò abbassata,e di conseguenza il piano del palcoscenico più alto,onde per cui si provvide ad inclinarlo verso la platea. Logicamente la fossa per la raccolta delle acque non fu sufficente negli anni a venire, a sostenere le alte maree,e l'acqua entrava in teatro anche dagli scarichi fognari,e qualche volta anche dalle porte di entrata. Cambiò anche l'acustica della buca.Le buche delle orchestre nei teatri d'opera sono vuote sotto il pavimento proprio per creare una cassa di risonanza. Al Verdi invece avevamo molte volte una cassa piena d'acqua. Quanto al cosiddetto odore di teatro,caratteristico per cui anni,si deve sapere che gli allestimenti delle scene venivano fatti quasi interamente in teatro,e le tele venivano pitturate nel sottotetto del teatro,ampio quanto la sottostante platea. Quindi era tutto un mescolarsi di vernici e colle . Poi per fortuna di chi lavorava e degli spettatori, i pompieri costrinsero il teatro a cercare degli spazi esterni per la scenografia.


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nonna ivana
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Re: Stagioni liriche al Verdi: 1972-73

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è bello leggervi!
Grazie! :-)


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