Stagioni liriche al Verdi: 1975-76

a Trieste ghe xe un teatro Comunal che de oltre 200 anni fa opere, balletti, concerti... e altri teatri che fa spettacoli musicali de tipo classico: contene storie vece e resoconti de spettacoli attuali..
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babatriestina
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Stagioni liriche al Verdi: 1975-76

Messaggio da babatriestina »

Programma arancione
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Gli spettacoli sono 11, non più 12, e con 6 per il turno E in più.

Spettacolo inaugurale, indimenticabile OtelloNon tanto che mi avesse colpita il direttore Sanzogno o le scene ( se ben ricordo sintetiche) di Pizzi o la regia di fassini, che comuqnue in quei tempi firmavano molti spettacoli, ma per i protagonisti: Cossutta, Cappuccilli e Kabaivanska. Non è facile trovare un buon Otello ( e difatti l'opera non viene assai rappresentata) e per l'occasione Cossutta feca un figurono: bellissimo il duetto dei due uomini Sì pel ciel marmoreo giuro. Bellissimo anche secondo me di Cossutta l'Ora e per sempre addio, cantato come dire.. con la coda fra le gambe.
Un bel Barbiere di Siviglia diretto da Alberto Zedda che se non erro ne aveva curato l'edizione critica. tenore Ernesto Palacio, emzzosoprano la solita Casoni, secondo baritono un semisconosciuto per allora leo Nucci
Un'interessante Arianna e Barbablù, che a me sembrò un po' onirico, dir Giovaninetti, Olivia Stapp e Ferruccio Furlanetto

Non credo di aver assistito alla katia Kabanova di janacewk diretta da sebastian

Un Lohengrin ancora in italiano, direttore Patanè, cast italiano: maria Chiara, bianca Berini, giuseppe Giacomini, Silvano Carroli

Il ratto dal serraglio in tedesco invece dir Maerzendorfer, una Jane Marsh per una parte virtuosistica, altri cantanti di cui nulla ricordo.
Un'interessante e piacevole Traviata, che vidi un pomeriggio dal loggione, direttore Bartoletti, protagonisti giovani Katia ricciarelli e José Carreras, allora in romantica relazione
Eccoli qua
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( Pippo Baudo allora era lontano..)
Bella.
Una Coppélia di Roland Petit coi balletti di Marsiglia: una coreografia un po' originale e secondo em assai appropriata, ne esiste un a versione filmata che la conserva, La protagonista era liliana Cosi, sempre brava, e lìètoile maschiere era quel rudy Bryans che mi aveva colito anni prima nel corsaro, ma la caratteristica della visione di Petit, di cui credo di aver già parlato in un altro posta proposito di Coppélia, è che inteerpretò lui stesso il ruolo di Coppélius, il creatore della bambola: non il solito vecchio pepi strigòn mezzo calvo che crea pozioni magiche inutili, ma un vecchio viveur di mezza età, innamorato senza speranza di Swanilda, che crea una bambola che leassomiglia. e danza col manichino, dopo averle offerto una coppa di champagne, nell'illusione di dnzare con la swanilda vera. Un'idea che rende assai più logica la sostituzione di Swanilda alla bambola meccanica. E già che c'era, la Galizia originaria del racconto di Hoffmann diventa la Parigi di fine ottocento, con la sartineed i militari..

Lucia di Lammermoor col solito De Fabritiis la Bonifaccio/Pellegrini, carreras.. buona routine
I due foscari medesima edizione con Cappuccilli e sempre de fabritiis
Per finire una Fanciulla del West con Bartoletti e ancora Cossutta, che forse non ho visto.


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Piereto
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Re: Stagioni liriche al Verdi: 1975-76

Messaggio da Piereto »

L'otello del 75 è stato in assoluto la miglior produzione del II dopoguerra a detta di critici ,pubblico e uomini di teatro. Il barbiere era diretto da Zedda che aveva incominciato a curare le edizioni critiche per la casa Ricordi delle opere di Rossini,ma aveva fatto togliere dalla circolazione tutte le precedenti.Quindi un danno per la tradizione. Ricordo che è stato Rossini il primo a chiudere un occhio sulle variazioni alle sue composizioni,e molto spesso aggiungendo e togliendo lui stesso da una recita all'altra. Sono gli anni in cui si incomincia a perorare la causa delle esecuzioni filologiche ,magari con strumenti d'epoca. Una vera moda. In un ritorno all'antico,in un rigurgito di conservatorismo,alla caccia delle streghe romantiche. Di Arianna e Barbablu, e Katia Kabanova non ho nessun ricordo.Poi segui il lohengrin ,credo fu una delle ultime volte che si cantava in italiano,e l'ultima volta che Patanè diresse da noi. Dirigeva a memoria e si ricordava tutto,numeri e note. Giacomini il tenore cantò forse la prima recita e poi un calo continuo di voce,tanto che si dovette far ricorso a un tenore tedesco,che non sapeva le parole italiane , e cosi l'opera divenne comica con domanda in italiano e risposta in tedesco e viceversa.La comicità ci seguì anche dopo la prima recita quando Giacomini entrando in scena con un costume con un lungo manto come uno strascico, si impigliò in un chiodo.Ci fu un strappo sonoro e per tutto l'atto girò con uno scialle al posto dello strascico. Poi ratto del Serraglio,e una bella traviata,con la Ricciarelli che cantava allora molto bene e Carreras in forma smagliante.Anche la Lucia fu buona per la presenza di Carreras I due foscari furono una replica dell'anno precedente e la Fanciulla del West fu interessante con Protti ,Furlanetto e Cossutta ,Nucci,e Botta ed è una opera che si da di rado,ma è ricca di azione.


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