Rifugio "no comment" e Uscite di sicurezza
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Rifugio "no comment" e Uscite di sicurezza
In tanti si ricorderanno dei rifugi antiaerei...
Questo fu "il mio" in provincia di Trento, da storia o curiosità.
Fotografia scattata nell`anno 2001.
Questo fu "il mio" in provincia di Trento, da storia o curiosità.
Fotografia scattata nell`anno 2001.
"Todo lo bueno me ha sido dado"
Non ho conosciuto il rifugio antiaereo cittadino. Descriverò brevemente questo della fotografia, fosse unico -o nò- nelle sue caratteristiche, e che comunque in quei tempi mai l`avevo veduto così inospitale.
Vicino alla città di Trento, sulla collina rocciosa denominata cesura dove si coltivava la vite e spuntavano grandi cespugli di lillà, si aprì la galleria a forza di dinamite. Da lì si dominava la valle dell`Adige e….collina significa che dovevamo raggiungere il rifugio correndo in salita.
La fotografia illustra una delle due entrata-uscita della galleria e tra l`una e l`altra si devono percorrere circa cento passi, tanto da dare l`idea della lunghezza. Ogni accesso era riparato da doppie muraglie. L`illuminazione era a base di lampade a carburo che emanavano un odore molto particolare che pian piano si faceva familiare e sopportabile. All`interno del rifugio era allestito un piccolo pronto soccorso.
Vicino alla città di Trento, sulla collina rocciosa denominata cesura dove si coltivava la vite e spuntavano grandi cespugli di lillà, si aprì la galleria a forza di dinamite. Da lì si dominava la valle dell`Adige e….collina significa che dovevamo raggiungere il rifugio correndo in salita.
La fotografia illustra una delle due entrata-uscita della galleria e tra l`una e l`altra si devono percorrere circa cento passi, tanto da dare l`idea della lunghezza. Ogni accesso era riparato da doppie muraglie. L`illuminazione era a base di lampade a carburo che emanavano un odore molto particolare che pian piano si faceva familiare e sopportabile. All`interno del rifugio era allestito un piccolo pronto soccorso.
"Todo lo bueno me ha sido dado"
Nel giugno dell'anno scorso ho fatto una ricerca sui rifugi antiaerei del mio paese. Siccome il mio paese si trova lungo la ferrovia del Brennero durante la guerra siamo stati molte volte bombardati dagli alleati. (Vicino a ponte ferroviario e a un parco ferroviario). Mia madre e i miei fratelli maggiori sono dovuti sfollare in Val di Fiemme e per loro fortuna erano stati accolti molto bene. Da noi c'erano tre tipi di rifugio, quello scavato nella montagna (porfido) come quella di Elisa, in un bunker per ferrovieri e soldati e il terzo i contadini che erano nelle campagne e che erano troppo lontani dal paese (facevano un buca nel terreno, poi ricoprivano con delle assi). Gli aerei partivano dall'Nord Africa, poi da Foggia.
Per esempio il 22. feb. 1945 bombardati da 8 P.47 Repubblic Thunderbolt brasiliani. Poi non dimentichiamo il famoso "Pippo", un cacciabombardiere solitario che effettuava attacchi a bassa quota.
Per chi vuole vedere fotografie dei bombardamenti alleati "target-damage-photo" www.trenidicarta.it/bombesuibinari
Per esempio il 22. feb. 1945 bombardati da 8 P.47 Repubblic Thunderbolt brasiliani. Poi non dimentichiamo il famoso "Pippo", un cacciabombardiere solitario che effettuava attacchi a bassa quota.
Per chi vuole vedere fotografie dei bombardamenti alleati "target-damage-photo" www.trenidicarta.it/bombesuibinari
My heart's in the Highlands
Tutto molto interessante. Ah! quella tristemente celebre linea ferrea che portava al Brennero! Noi non eravamo molto lontani e le peripezie sono state assomiglianti alle vostre. Il ronzìo del Pippo notturno che cercava le eventuali luci che sfuggivano dall`oscuramento, è difficile anche da dimenticare.
Ma sai McFriend cosa mi meraviglia? Che nel link indicato non figuri il ponte Dei Vodi (chiamato ponte del diavolo dagli alleati) di 36 arcate, (non ricordo i kilometri) bombardato dalle formazioni e dai caccia in "picchiata"....che vedevamo, quasi tutti i giorni verso il 1944.
Se nen fora dal somenà, Trieste ci perdoni in nome di Trento.....e Bolzano.
Ma sai McFriend cosa mi meraviglia? Che nel link indicato non figuri il ponte Dei Vodi (chiamato ponte del diavolo dagli alleati) di 36 arcate, (non ricordo i kilometri) bombardato dalle formazioni e dai caccia in "picchiata"....che vedevamo, quasi tutti i giorni verso il 1944.
Se nen fora dal somenà, Trieste ci perdoni in nome di Trento.....e Bolzano.
"Todo lo bueno me ha sido dado"
Hai ragione Elisa, il famoso ponte dei Vodi. Se non sbaglio esisteva anche un famoso ritornello che non mi ricordo più, nato appunto dal fatto che veniva spesso bombardato. Esiste anche un libro su Trento riguardo i bombardamenti con molte foto, "Le ali maligne, Trento 1943-1945" bombardamenti Trento, stampato dalla Temi. Una foto del ponte San Lorenzo bombardato il 2. sett. 1943, dove vedi che la gente per passare l'Adige si fa traghettare con un traghetto, perche il ponte non esiste più.
My heart's in the Highlands
- sum culex
- no montar in scagno
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- Località: Trieste - Rozzol
Mi co iero picio stavo de mia zia in Rozzol, dove che stago acora ogi. Gavevimo quela volta due possibilità de rifugi:
1) la galeria che xè in via Rossetti angolo via Mameli a finaco del Liceo Petrarca
2) la galeria del treno che dopo la stazion de Rozzol finissi a Longera.
Co sonava le sirene de alarme, sopratuto de note, bisognava apena vestirse e corer verso un dei do rifugi.
Per el primo bisognava far logicamente a pie tuta la via D'Angeli un tochetin dela via del Eremo e tuta la via Mameli. El massimo dela sicurezza iera che caminavimo per quasi tuta la strada lungo el perimetro dele caserme!
Per el secondo la strada no iera più breve: un picio tochetin de via D'Angeli/scala Bonghi, un toco dela strada de Rozzol, la via Grimani, un tochetin dela Stada di Montebello per ragiunger el traciato dela ferrovia e seguir i binari fin a entrar in galeria.
Per far tuta quela strada ghe voleva el suo tempo e la gran parte dele volte co rivavimo rente el rifugio sonava el cessato alarme.
E po far caminar la gente durante un bombardamento lungo una linia feroviaria o a fianco dele caserme no me par el massimo. Certe volte gnanche no scampavimo de casa anche se iera bastanza paura (no mi che iero picio) perchè stavimo bastanza vizin dele caserme de via Rossetti.
ciao
sum culex
1) la galeria che xè in via Rossetti angolo via Mameli a finaco del Liceo Petrarca
2) la galeria del treno che dopo la stazion de Rozzol finissi a Longera.
Co sonava le sirene de alarme, sopratuto de note, bisognava apena vestirse e corer verso un dei do rifugi.
Per el primo bisognava far logicamente a pie tuta la via D'Angeli un tochetin dela via del Eremo e tuta la via Mameli. El massimo dela sicurezza iera che caminavimo per quasi tuta la strada lungo el perimetro dele caserme!
Per el secondo la strada no iera più breve: un picio tochetin de via D'Angeli/scala Bonghi, un toco dela strada de Rozzol, la via Grimani, un tochetin dela Stada di Montebello per ragiunger el traciato dela ferrovia e seguir i binari fin a entrar in galeria.
Per far tuta quela strada ghe voleva el suo tempo e la gran parte dele volte co rivavimo rente el rifugio sonava el cessato alarme.
E po far caminar la gente durante un bombardamento lungo una linia feroviaria o a fianco dele caserme no me par el massimo. Certe volte gnanche no scampavimo de casa anche se iera bastanza paura (no mi che iero picio) perchè stavimo bastanza vizin dele caserme de via Rossetti.
ciao
sum culex
- sono piccolo ma crescero
- cavalier del forum
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- Iscritto il: ven 11 mag 2007, 14:08
- Località: Trieste
Non me ricordo se xe stai già pubblicai i indicatori delle uscite di sicurezza.
Una volta le case de Trieste iera piene de sti segnai; adesso ormai ghe ne xe pochi. Me par giusto però metterne una foto per ricordarghe a tutti come che viveva la gente, nella paura. Certe case gaveva la cantina attrezzada a rifugio antiaereo e la gente se imbusava là co sonava l'alarme.
Mia cugina se xe rifugiada nella cantina attrezzada in una casa de via della Tesa e le bombe ga centrà la casa. I la ga tirada fora dopo parecchie ore, viva e senza un sgrafon (quindi el rifugio iera sta fatto ben), con solo tanta, ma tanta paura he ghe se restada per tutta la vita.
Speremo che basti.
- Nona Picia
- cavalier del forum
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- Iscritto il: ven 20 gen 2006, 15:08
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- babatriestina
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- Iscritto il: dom 25 dic 2005, 19:29
- Località: Trieste, Borgo Teresiano
gaveva publicado qualcossa el vecio Triestemia
a mi ste storie de bombardamenti me pareva cussì lontane, e no arivavo a renderme conto che co mama me contava iera per ela roba recentissima.
curioso xe che co la vedeva aeroplani la me parlava de sti bombardamenti e po la devi averme portado in via Fabio Severo e mostrado i rifugi antiaerei, e po alzando el sguardo la ga parlado dele bombe che vegniva del ciel e mi picia che iero alzando el sguardo go visto la villa che iera sora, e per un per de anni .. iera la casa che me fazeva paura, ma no savevo più perchè
a mi ste storie de bombardamenti me pareva cussì lontane, e no arivavo a renderme conto che co mama me contava iera per ela roba recentissima.
curioso xe che co la vedeva aeroplani la me parlava de sti bombardamenti e po la devi averme portado in via Fabio Severo e mostrado i rifugi antiaerei, e po alzando el sguardo la ga parlado dele bombe che vegniva del ciel e mi picia che iero alzando el sguardo go visto la villa che iera sora, e per un per de anni .. iera la casa che me fazeva paura, ma no savevo più perchè
"mi credo che i scrivi sta roba per insempiar la gente" ( La Cittadella)
- Nona Picia
- cavalier del forum
- Messaggi: 10983
- Iscritto il: ven 20 gen 2006, 15:08
- Località: Trieste - Rozzol
Adesso che è stato nominato, anche il rumore degli aerei mi ha sempre fatto impressione. Ai tempi della guerra in Yugoslavia, ogni sera verso le 21 0 le 22, passavon gli aerei che andavano lì. e non era un bel rumore!
Ciao ciao
Trova un minuto per pensare, trova un minuto per pregare,
trova un minuto per ridere.
"MADRE TERESA"
"La Mama l’è talmen un tesor de valur che l’ha vorüda anche Noster Signur" .....
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- AdlerTS
- cavalier del forum
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- Iscritto il: mar 27 dic 2005, 21:35
- Località: mail: adlerts[at]email.it
Una volta, durante la manifestazion delle frecce tricolore (ebbene sì, le vedo anche mi ) xe entrado in campo un aereo dei anni 30-40, non steme domandar el model perché non conosso l'argomento a sufficienza: el rumor de quel motor entrava a sconvoleger l'animo 1000 volte più del rumor dei moderni aerei a reazion Un brivido.
Mal no far, paura no gaver.