savevi che iera via delle candele?
co i ga restaurado sta zona sora Rena nei anni 80, i ga criticado, che xe finto, che xe inventado, ma me par che i ga reso cocolo e vivibile un quartier che prima iera abbandonado..
per le candele, la mostra del trecento mostra alcune ricevute de spese per candele, le vegniva tegude ogni mese ( xe i famosi quaderni dei camerarii, che i sta pubblicando) e secondo lori, al contar quante candele xe stade spese, per funerai, etc, i cerca de ricostruir la demografia de allora.
Cità vecia- via delle Candele
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- babatriestina
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Cità vecia- via delle Candele
"mi credo che i scrivi sta roba per insempiar la gente" ( La Cittadella)
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Re: Cità vecia- via delle Candele
Contrada delle Candele,
la prima a sinistra sopra il muraglione, a fianco del N. 428, in erta salita a gradini sin sotto all'antica torre veneziana della Cuchema, dal volgo detta Chiauchiara.
La denominazione di questa contrada conserva memoria di una fabbrica di candele di sego che si apri in quel luogo, e che nel¬l'anno 1808 era proprietà dei fratelli Basevi. Questa fabbrica, piantata verso il 1780 da Abramo Vita Basevi. esisteva nel sito ora occupato da quel lungo filare di case indicate col N. 430. Cessò verosimilmente nell'anno 1821, avendo notizia che in quell’epoca i rispettivi fondi furono stimati fiorini 8224. Nel Dicembre 1831 quei fabbricati passarono in proprietà di Anna Regina vedova Trapp ; con compra- vendita 16 Gennaio 1832 a Graziadio Minerbi, e li 7 Gennaio 1835 a Maria Cotognata morta li 13 Luglio 1884 nella grave età d’anni 95. Lasciò questa una numerosa discendenza, essendo già più volte bisavola.
Abitava nella sua casa N. 624 in piazzetta Donota, ed aveva annesso quel piccolo orticello che si vede sopra il muraglione dell’abbattuta porta di Donota; nell'orticello stesso si conserva una lapide di pietra, della lunghezza di metri 1.80, con tre scudi, due portanti l’alabarda tergestina, e quello di mezzo un'iscrizione, che fu raschiata; il residuo dell'antica muraglia misura una grossezza di metri 1.90.
la prima a sinistra sopra il muraglione, a fianco del N. 428, in erta salita a gradini sin sotto all'antica torre veneziana della Cuchema, dal volgo detta Chiauchiara.
La denominazione di questa contrada conserva memoria di una fabbrica di candele di sego che si apri in quel luogo, e che nel¬l'anno 1808 era proprietà dei fratelli Basevi. Questa fabbrica, piantata verso il 1780 da Abramo Vita Basevi. esisteva nel sito ora occupato da quel lungo filare di case indicate col N. 430. Cessò verosimilmente nell'anno 1821, avendo notizia che in quell’epoca i rispettivi fondi furono stimati fiorini 8224. Nel Dicembre 1831 quei fabbricati passarono in proprietà di Anna Regina vedova Trapp ; con compra- vendita 16 Gennaio 1832 a Graziadio Minerbi, e li 7 Gennaio 1835 a Maria Cotognata morta li 13 Luglio 1884 nella grave età d’anni 95. Lasciò questa una numerosa discendenza, essendo già più volte bisavola.
Abitava nella sua casa N. 624 in piazzetta Donota, ed aveva annesso quel piccolo orticello che si vede sopra il muraglione dell’abbattuta porta di Donota; nell'orticello stesso si conserva una lapide di pietra, della lunghezza di metri 1.80, con tre scudi, due portanti l’alabarda tergestina, e quello di mezzo un'iscrizione, che fu raschiata; il residuo dell'antica muraglia misura una grossezza di metri 1.90.
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Re: Cità vecia- via delle Candele
Cratey 1808
ANDRONA DELLE CANDELE. Da una fabbrica di Candele · d! sego, che in oggi è di attinenza dei fratelli Basevi , e che da molti anni trovasi in quest'Androna, ella è detta delle Candele.
ANDRONA DELLE CANDELE. Da una fabbrica di Candele · d! sego, che in oggi è di attinenza dei fratelli Basevi , e che da molti anni trovasi in quest'Androna, ella è detta delle Candele.
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